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La diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo

Mediatrends America – Europe, osservatorio indipendente che studia le tendenze dell’informazione internazionale, si è riunito il 21 maggio 2019 all’Hotel NH Giustiniano, dove l’ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Nelson Robelly Lozada, ha parlato della giornata istituita dall’UNESCO in occasione della Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo.

Secondo l’Unesco, l’equo scambio e il dialogo tra civiltà, culture e popoli, basato sulla comprensione e sul rispetto reciproci e sull’eguale dignità delle culture, sono la condizione sine qua non per costruire la coesione sociale, la riconciliazione tra i popoli e la pace tra le nazioni.

In particolare, secondo l’organizzazione, si tratta, nel quadro di questo dialogo interculturale, che comprende il dialogo interreligioso, di dare priorità a tutta una serie di buone pratiche che favoriscono il pluralismo culturale a livello locale, nazionale e regionale, oltre alle iniziative regionali o subregionali volte a scoraggiare tutte le manifestazioni di estremismo e fanatismo e a mettere in evidenza i valori e i principi che portano al ravvicinamento.

Cultura e sviluppo

Per l’Unesco, porre la cultura al centro dello sviluppo è un investimento essenziale per il futuro del mondo e la condizione per il successo di una globalizzazione ben compresa che tiene conto dei princípi della diversità culturale. Lo sviluppo in quanto tale è inseparabile dalla cultura. La sfida consiste nel convincere i responsabili politici e gli attori sociali locali ad integrare i principi della diversità culturale e i valori del pluralismo culturale in tutte le politiche, i meccanismi e le pratiche pubbliche, in particolare attraverso partenariati pubblico-privato.

L’obiettivo è, da un lato, integrare la cultura in tutte le politiche di sviluppo, che si tratti di istruzione, scienza, comunicazione, salute, ambiente o turismo, e, dall’altro, sostenere lo sviluppo del settore culturale attraverso le industrie creative: la cultura, contribuendo alla riduzione della povertà, costituisce quindi uno strumento di coesione sociale.

Tre quarti dei grandi conflitti hanno una dimensione culturale. Superare la divisione tra le culture è urgente e necessario per la pace, la stabilità e lo sviluppo. La cultura, nella sua ricca diversità, ha un valore intrinseco per lo sviluppo, la coesione sociale e la pace.

Secondo l’ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Nelson Robelly Lozada, l’uguaglianza di genere può favorire il dialogo e lo sviluppo.

La diversità culturale è una forza motrice dello sviluppo, non solo in termini di crescita economica, ma anche come mezzo per avere una vita intellettuale, emotiva, morale e spirituale più arricchente. Tutto questo è presente nelle sette convenzioni culturali, che forniscono una solida base per la promozione della diversità culturale.

Questa diversità è una componente indispensabile per ridurre la povertà e raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, grazie, tra l’altro, al meccanismo normativo, ormai completo, sviluppato in campo culturale.

Patricia Ynestroza-Ciudad del Vaticano